Dalla Nouvelle Vague al Culto del Fondoschiena: sembra che di mezzo ci sia un abisso, ma in realtà per Tinto Brass il passo è stato abbastanza breve.
Mi fa sorridere il “morbido” contrasto tra il movimento cinematografico francese e il motore della produzione del regista veneziano, anche se in realtà i suoi esordi sono stati piuttosto impegnati: neolaureato in giurisprudenza , si trasferisce a Parigi dove lavora come archivista presso la Cinémathèque Francaise, che gli offre il trampolino di lancio verso la nascente Nouvelle Vague e gli apre la strada a collaborazioni importanti come quella con Joris Ivens, uno dei maggiori documentaristi del ‘900.
Dalle prime pellicole girate in Italia fino a tutta la produzione degli anni ’60, le sue regie sono inizialmente animate da messaggi politico-sociali provocatori , ma ben presto si insinuano suggestioni erotiche che daranno la svolta alla sua carriera.
Eccentrico come buona parte dei nati il 26 Marzo, fa del fondoschiena il suo credo assoluto, la sua passione, la Musa ispiratrice, la scintilla che fa scattare il coup de foudre con le diverse protagoniste dei suoi film – pare che la prova massima in fase di provino sia da sempre far chinare le aspiranti attrici a raccogliere una monetina: da quel gesto, dalla sinuosità del movimento il dado è tratto.
Diverse donne del cinema italiano sono passate sotto lo sguardo voyeuristico di Tinto Brass, da Stefania Sandrelli – protagonista nell’83 de La chiave – ad Anna Galiena – Senso ’45 del 2001 – altre sono invece state lanciate come meteore – chi più chi meno – sul piccolo grande schermo: Serena Grandi (Miranda), Francesca Dellera (Capriccio), Debora Caprioglio (Paprika), Claudia Koll (Così fan tutte) e Anna Ammirati (Monella) … giusto per citarne alcune!
Probabilmente nella redazione delle Astro Bloggers gli salterebbero le coronarie e quindi ci limitiamo solo ad intonargli un “Tanti Auguri Mr Fondoschiena”!
GIOVANNI BRASS – MEGLIO NOTO COME TINTO – NASCE A VENEZIA IL 26 MARZO 1933 SOTTO L’ECCENTRICO SEGNO DELL’ARIETE
