10 settembre: Colin, fascino maturo

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Simpatica coincidenza che ieri fosse il compleanno di Hugh Grant e oggi quello di Colin Firth. Premetto che Colin Firth a me piace molto: è inglese ( se non si fosse capito ho una predilezione per il suddito europeo di Sua Maestà), ha classe, è elegante, distaccato e dotato del giusto sense of humour. Onestamente però trovo che Mr. Firth rientri in quella categoria di uomini la cui fighitudine è limitata nel tempo, un po’ come Hugh Laurie. Da giovane infatti aveva un’aria immatura e un po’ bietolona, non a caso nella maggior parte dei film di quel periodo interpreta ruoli un po’ insulsi, quando non del tutto negativi. Adesso invece inizia a invecchiare e e quell’accenno di guancia cascantenon è propriamente attraente. Insomma, i suoi anni migliori sono stati quelli tra i 40 e i 50, con il picco all’epoca di Bridget Jones. Nei nostri cuori comunque resta sempre un figo di livell. E ci piace ricordarlo in Mamma mia, Il discorso del re e, anche se più maturo, nei panni dell’affascinante e azzimato intellettuale esteta di A single men. E poi l’aver scelto una moglie italiana ce lo rende ancora più simpatico, oltre a darci l’illusione di essere un po’ più raggiungibile.

 

Colin Firth è nato a Grayshott, Inghilterra,  il 10 settembre 1960 sotto l’elegante segno della vergine.

 

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