1 Agosto: Come resistere ad una voce così?

giancarlo-gianniniSe fosse un personaggio della Disney, sarebbe lo Scottish terrier di Lilli e il Vagabondo.
Un burbero, con un cuore grande come il mondo. Un mondo, che sicuramente ne vorrebbe un pezzetto per se.
Stiamo parlando di un mostro sacro del cinema italiano, che non solo è stato espatriato, grazie al proprio talento recitativo e di doppiaggio; uno che dall’alto del suo 1,69 m di altezza, fa sentire insignificanti anche i colossi.
Un Al Manakko non sarebbe sufficiente a raccontare di Giancarlo, ci vorrebbe uno spazio a lui dedicato, ma poi diventerebbe il blog di Giannini e noi tutte, saremmo costrette a confessare la nostra assoluta adorazione, per un uomo che potrebbe purtroppo essere solo nostro padre.

Non fraintendetemi per favore con quello che sto per dire, ma io Giancarlo Giannini, l’ho ammirato in un film puramente americano: Il Profumo del Mosto Selvatico, accanto ad un altro mostro sacro, Anthony Quinn, ed ad un più acerbo, ma pur sempre fenomenale Keanu Reeves. Voglio dire, era credibile pure nella parte del viticoltore messicano, trapiantato in America, fiero delle sue viti, così come della sua prole, tanto da rifiutare un marcantonio come Keanu, pur essendo il nonplusultra dell’eroe americano. Insomma un UOMO DI PRINCIPIO. Chi ha visto il film, sa di cosa parlo.

Eppure ho dovuto ricredermi ultimamente sulla questione del burbero, quando durante uno degli ultimi frequenti pomeriggi uggiosi milanesi, ho riscontrato che il Maestro Giannini, aveva prestato la sua voce, ad un cartone animato per bambini. Ora datemi della naiv, ma come si può pensare che un uomo burbero, sia adatto a recitare vocalmente in un cartone animato. Nessuno appunto. E infatti sono portata a pensare che sia proprio uno di quei leoni, che vanta un regno ventennale se non più lungo, che oltre all’esperienza ha acquisito sapienza e una saggezza, che spesso viene scambiata per superiorità, mentre in realtà non impiegherebbe neanche un nanosecondo, a scendere in battaglia, per difendere anche l’ultimo dei cuccioli del suo branco.
Esatto, forse perché il doppiatore di Mufasa è stato Vittorio Gassman, ho fatto fatica ad associarli, ma rivedendo qualche virgola, potrei dire, che Giancarlo possiede tutte le doti del suo segno, di cui è un formidabilissimo interprete.

GIANCARLO GIANNINI, E’ NATO IL 1° AGOSTO DEL 1942 A LA SPEZIA, SOTTO IL MAESTOSO SOGNO DEL LEONE

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