26 dicembre: Pennello o umida carezza

“Noi siamo la vera pellicola della realtà; e io la dipingo”.

Noi volti, noi sguardi, noi carne, noi bocca, noi colori esplosi nel mondo che ci sta attorno. Noi realtà. Quella realtà colta da Guttuso che sembra non essere mai stata così vera, perché dai suoi dipinti siano essi ritratti, nudi, paesaggi o scenografie, si coglie tutto ciò che è non solo visibile ma respirabile, odorabile, tangibile, udibile, accarezzabile della tela. O meglio, della vera, palpitante vita che egli adagia come un’amante sulla tela.

Rispetto a molte altre forme d’arte per cui mi infuoco assai più facilmente, nella pittura sono sempre stata più freddina. Osservo, provo a cogliere il messaggio dell’artista, tento di leggerlo, di fargli trovare quel canale, da egli originariamente tracciato, che conduce dagli occhi al cuore…ma la verità è raramente questo avviene. Sì perché dopo aver passato dei minuti, parecchie decine a volte, ad argomentare forme nascoste dietro macchie di colore, o il sentimento racchiuso in astruse figure o limpidi paesaggi e compiacersi sgranando gli occhi di meraviglia davanti ad opere anche bellissime, bè il fatto resta che…il senso del bello, molto spesso, non appaga i miei sensi. Sarà perché ho dei sensi voraci, sarà perché al contrario non mi lascio sufficientemente andare, o chissà per qualche altro motivo…e soprattutto: perché dovrebbe importarvene, mi starete certamente dicendo???

Perché questo è per dirvi che ci sono casi, in cui un’opera non bussa affatto alla ragione chiedendo al cuore di emozionarsi perché è “E’ BELLA”…ci sono opere che ti invadono come un’ondata di profumo che dovresti non respirare per non sentire, o il dolore di uno schiaffo che dovresti essere anestetizzato per non accusare…

A me le opere di Renato Guttuso fanno questo effetto. Realista, pragmatico, determinato, affidabile, appassionato, sedotto dalla concretezza della carne e innamorato di una società che si fondasse su equilibrio, libertà, e giustizia sociale. Un Palermitano, adottato da una colta e sfolgorante Roma in cui morì poco dopo la fedele compagna di quasi una vita. Se lo immagino borbottarle qualcosa con il caldo accento siciliano, mentre spegne una sigaretta davanti alla tela, non so voi…ma io me ne sto già innamorando.

RENATO GUTTUSO NASCE A BAGHERIA IL 26 DICEMBRE 1911, SOTTO IL POTENTE SEGNO DEL CAPRICORNO

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