Il tema natale di Beethoven: un ponte tra passato e futuro

IL TEMA NATALE DI BEETHOVEN IN NOVE SINFONIE 

 

È la sera del 7 Maggio del 1824 e una folla applaude commossa dentro al Theater am Kärntnertor di Vienna. Un Beethoven ormai completamente sordo ha appena affiancato  il direttore Michael Umlauf per dare i tempi all’orchestra, nella prima esecuzione dell’attesa Nona Sinfonia. La folla si alza in cinque standing ovation mentre ancora riecheggiano i versi cantati dal coro nel trionfante finale:

Freude, schöner Götterfunken,

Tochter aus Elysium,

Wir betreten feuertrunken,

Himmlische, dein Heiligtum!

Deine Zauber binden wieder

Was die Mode streng geteilt;

Alle Menschen werden Brüder

Wo dein sanfter Flügel weilt. (Friedrich Shiller)

 

O amici, non questi suoni!

ma intoniamone altri

più piacevoli e più gioiosi.

Gioia! Gioia!

Gioia, bella scintilla divina,

figlia dell’Elisio,

noi ci accostiamo ebbri d’ardore,

o Divina, al tuo sacrario.

I tuoi incanti tornano a unire

ciò che gli usi rigidamente divisero;

tutti gli uomini diventano fratelli,

dove posa la tua ala soave. (Traduzione a cura di Elisabetta Fava)

Solo un Sagittario con Mercurio in Sagittario potrebbe scegliere parole con un messaggio così profondo e universale per la sua ultima sinfonia. L’elemento Sagittario infatti si ritrova spesso nelle figure del saggio comunicatore, del maestro, del sognatore cosmopolita e delle persone di fede. Le parole sono del poeta e filosofo Friedrich Shiller e parlano di gioia e fratellanza. L’Europa si è ufficialmente tuffata nel romanticismo.

In occasione dei 251 anni dalla nascita di uno dei più grandi geni della musica, ho pensato di presentare i punti salienti del tema natale di Ludwig Van Beethoven raccontati attraverso le sue nove sinfonie. Sebbene le sinfonie non siano le uniche opere che caratterizzano il lavoro di Beethoven (il compositore di Bonn ha infatti lasciato incredibili concerti e sonate per pianoforte e quartetti per archi che non mancano mai di arricchire i programmi di sala di concerti in tutto il mondo) trovo che questi nove capolavori e capisaldi della musica occidentale, tra loro tutte diverse, si prestino alla perfezione per raccontare le sfaccettature di un individuo tanto influente, quanto tormentato.

Prima di addentrarci nell’analisi del tema devo però fare una premessa. Come spesso accade per i temi natali di “qualche tempo fa”, non esistono dati di nascita certi. Dopo approfondite ricerche i musicologi, così come gli astrologi, danno per accettata il 16 dicembre 1770 come giorno ufficioso della nascita di Beethoven. Si conosce per certo la data di battesimo del 17 dicembre, e all’epoca era normale battezzare i bambini il giorno dopo la nascita, ma questa non costituisce una prova sufficiente. Per lo stesso motivo, non possiamo ovviamente fare riferimento a un orario di nascita preciso, sebbene una delle ipotesi più diffuse vede Beethoven nato alle 15:40 con ascendente Scorpione. Secondo altre interpretazioni, l’ascendente sarebbe  Acquario o Ariete.

(I temi natali qui presentati sono solo indicativi. Esistono altre versioni dello stesso tema natale ma nessuna si può considerare accurata)

 

Vista la scarsità  di dati a disposizione, nella mia analisi ometterò la Luna e l’Ascendente. Questo perché la Luna si muove rapidamente e  uno scarto di poche ore potrebbe rappresentare una grande differenza, mentre l’Ascendente si muove di un grado ogni due minuti e indovinare l’Ascendente esatto di Beethoven richiederebbe un coraggio da scommettitori. Questo però non ci impedisce di osservare alcune delle caratteristiche più importanti di una personalità di questo tipo.

LE SINFONIE

(Per ogni sinfonia ho aggiunto un link al video per ascoltarla. Clicca sulla sinfonia per vedere il video)

Sinfonia 1: Scritta nel 1800, la prima sinfonia di Beethoven mostra tutta l’energia e il brio di cui un Sagittario dispone. Il pianeta che domina il Sagittario è Giove e nel tema natale di Beethoven vediamo un Giove che non orbita molto lontano dal Sole donando sicuramente una fierezza pronunciata.

Ma il brio e l’energia della musica di Beethoven non per forza rispecchiano l’apparire della sua persona. A volte infatti, il compositore viene dipinto come burbero e austero. Nel tema infatti vediamo una Marte retrogrado in Gemelli in opposizione secca a Mercurio e Sole, caratteristica che potrebbe conferire una mancanza di tatto nella comunicazione e anche una predilezione per la critica. L’infanzia (anch’essa rappresentata da Mercurio) di Beethoven non è stata facile. Un padre autoritario e con problemi di alcolismo lo ha condotto nei suoi studi musicali cercando di trasformarlo in un bambino prodigio alla pari di Mozart.

In questo periodo della sua carriera le composizioni di Beethoven risentono dell’influenza del suo maestro Hayden e della tradizione musicale dell’epoca, ma non passeranno molti anni prima di vedere emergere la vera personalità musicale del compositore.

Sinfonia 2: Siamo nel 1802 e lo stile di Beethoven si fa più personale. Questa sinfonia è stata scritta appena dopo il ritorno di Saturno sul Saturno natale. Il ritorno di Saturno rappresenta un momento di introspezione e svolta nella vita degli individui. Un momento cruciale in cui ci si fa strada nell’età matura. In questa sinfonia, in particolare nell’adagio iniziale e nel quarto movimento, cominciamo a sentire alcune tensioni cupe e i contrasti ritmici e melodici che suggeriscono il vero stato d’animo dell’autore.

In questo stesso periodo Beethoven scopre che la sua malattia, iniziata a manifestarsi nel 1776, è incurabile e lo porterà a perdere del tutto l’udito. Sebbene le cause non siano ancora state chiarite, si è ipotizzata un’intossicazione di piombo che gli avrebbe causato “saturnismo” (Beethoven usava bere vino addolcito da sale al piombo su una coppa anch’essa di piombo). E, archetipicamente in coincidenza perfetta, Saturno è imponente nel tema di Beethoven. In trigono a Mercurio lo rende disciplinato e rigoroso, mentre quadrato a Urano amplifica le tensioni tra tradizione e innovazione, caratteristica che non viene priva di frustrazione e tensione.

Sinfonia 3: La terza sinfonia è chiamata l’Eroica e leggenda vuole che fosse inizialmente dedicata a Napoleone, ma appena questi si proclamò imperatore Beethoven cancellò la dedica. Il secondo movimento di questa sinfonia è una marcia funebre, probabilmente pensata per un Napoleone ancora in vita (cosa confermata dallo stesso Beethoven in una lettera a un allievo). All’epoca l’Eroica era la più lunga sinfonia mai stata scritta. Non è infatti inusuale per un Sagittario avere molto da dire e prendersi il tempo per esprimerlo. 

Il carattere di questo capolavoro è grandioso e imponente. Lo stile compositivo di Beethoven in questa fase della sua carriera si è fatto più ricercato, come dimostrato dalle numerose e intricate variazioni del movimento finale. Beethoven è nato sotto una rara formazione planetaria in cui i pianeti lenti (Urano-Nettuno-Plutone) si trovano in un gran trigono in Segni di Terra, aspetto che anche Napoleone condivide nel suo tema natale. Questo gran trigono è un aspetto generazionale, ma inserito in un personaggio geniale come Beethoven ne fanno un portatore di messaggi che avranno un impatto importantissimo per le epoche successive. 

Sinfonia 4: La  quarta sinfonia non ha trovato la fortuna della precedente né la fama di quella che seguirà. Questa sinfonia di passaggio rimane quasi immobile tra i “giganti nordici”, come Schumann definì la terza e quinta sinfonia. Tuttavia non sarebbe corretto considerarla una composizione minore, soprattutto se ascoltata liberi da pregiudizi. 

Beethoven è determinato e costante come chi ha una Venere in Capricorno, anche nei periodi più bui della sua vita riesce a comporre con una sensibilità e una maestria unici. E forse quello che Beethoven non riusciva a comunicare all’esterno con il suo fare severo, lo poteva fare proprio attraverso la musica. Dal punto di vista relazionale Beethoven non riuscì mai a conoscere un amore duraturo e coinvolgente, che una Venere in Capricorno anela, e l’artista si accontentò di amori fugaci o impossibili.

Sinfonia 5: “Ta Ta Ta Taaan – Ta Ta Ta Taaan”, nessuno può resistere dal canticchiare la frase iniziale e fatale di questa sinfonia. Siamo nel 1808 e ha inizio uno dei periodi più prolifici di Beethoven. È il momento della maturità artistica e compositiva. 

In questa composizione  vediamo in atto le energie combinate di Saturno in quadratura a Urano che fanno di Beethoven l’ultimo dei classici e un pioniere del romanticismo. La Quinta Sinfonia non ebbe fortuna immediata, ma divenne nel tempo uno dei più famosi pezzi di musica mai conosciuti. 

Sinfonia 6: Detta La Pastorale, questa sinfonia coincide con un periodo particolarmente felice in cui il compositore riuscì a riposare e a ritirarsi per un periodo in campagna. Beethoven amava la campagna e la natura proprio come chi, anche se Sagittario, ha molti pianeti in segni di Terra. 

Questa sinfonia è un manifesto per il nascente romanticismo, le scene bucoliche e pastorali evocate ci rimandano ad un paesaggio ideale e Beethoven suggerisce un approccio sentimentale all’orchestra aggiungendo un sottotitolo accattivante: “più espressione del sentimento che pittura dei suoni”.

Sinfonia 7: La Settima Sinfonia non rivela continuità con le precedenti ma apre invece la strada verso un nuovo Beethoven. Saturno è appena passato in congiunzione sul suo Sole natale e il transito coincide con un peggioramento della sua sordità. 

L’allegretto di questa sinfonia divenne assai popolare e alla sua prima esecuzione fu chiesto come bis. È spesso suonato in concerto staccato dagli altri movimenti. 

Sinfonia 8: questo lavoro scritto nel 1813 non rispecchia le difficoltà fisiche e familiari che Beethoven sta affrontando in questo periodo. Anzi la sinfonia è allegra e quasi sopra le righe per lo stile a cui Beethoven ci ha abituato.

All’analisi musicale questa sinfonia rivela quasi degli scherzi musicali che sembrano volersi beffeggiare del passato e della tradizione. Il Minuetto appare come una parodia della musica di Haydn, suo maestro. Questo lavoro sembra rappresentare un distacco definitivo con la tradizione, un breve sguardo al passato facendo un occhiolino al classicismo per poi girarsi e non tornare più indietro. Sembra l’ennesima manifestazione delle tensioni tra Saturno e Urano che movimentano il tema natale di Beethoven, negli anni in cui un Nettuno in transito in Sagittario è in perfetto trigono con il Saturno natale.

Sinfonia 9: Passano molti anni prima che Beethoven si cimenti nella Nona e ultima sinfonia (esistono frammenti di una decima mai compiuta), completata a due anni dalla sua morte che avverrà il 26 marzo del 1826 mentre Urano transita sulla sua venere e Saturno transita in Gemelli (opposto al Sagittario). 

Con questo capolavoro, mentre Saturno di transito si trova in trigono alla sua venere, Beethoven si consacra come una delle figure più importanti della storia della musica. Questa sinfonia diventerà uno dei lavori musicali più conosciuti di sempre, tanto da essere scelto da Bernstein per essere eseguito dopo la caduta del muro di Berlino, mentre l’Inno alla Gioia del quarto movimento della sinfonia viene scelto come inno ufficiale dell’Unione Europea. 

Le sinfonie di Beethoven sono monumenti musicali di così grande portata che per molti anni dopo la sua morte i compositori ritennero che scrivere più di nove sinfonie sarebbe stato di cattivo auspicio. 

Beethoven ha la forza e l’energia di un Sagittario, con la compassione universale di chi ha forti valori nell’elemento Terra, ingloba in sé le tensioni del passato e la spinta verso il futuro come Saturno quadrato a Urano dimostrano e nasconde la sua sensibilità all’apparenza grazie a un Marte quadrato a Sole e Mercurio. E quel gran trigono di Terra che campeggia simmetrico nel suo tema natale, continua a risuonare per le epoche successive ricordando la grandezza di un artista che ha saputo interpretare il suo tempo e anche l’avvenire. Alcuni astrologi affermano che un Tema Natale non finisce davvero di essere attivo anche dopo la dipartita dell’individuo e forse, il Tema Natale di Beethoven ci parla ancora. Sicuramente la sua musica lo fa.

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